venerdì 24 aprile 2015

Il lampeggiare giallo del rispetto comune

Girando per Varsavia in auto mi sono accorto di una cosa curiosa ma importantissima.
Tornando a casa ogni sera dall'ufficio, devo percorrere circa 6 km e la parte iniziale sulla ul. Wilanowska è sempre abbastanza trafficata a quell'ora.
Io entro su questa via da una via perpendicolare, per cui, utilizzando la corsia di immissione, mi accosto alle altre auto già in coda.

Ebbene, la cultura di guida qui a Varsavia è quella di fare "una volta per uno". Quindi costantemente succede che una macchina già in coda si ferma per far entrare un auto che è sulla corsia di immissione. Altrettanto, l'auto successiva nella corsia di immissione attende il passaggio dell'auto che si era fermata per far entrare l'altra.
Insomma, una sorta di alternanza per garantire a tutti di proseguire.

Questo crea un effetto benefico nelle code poiché rimangono ordinate (nelle rispettive corsie), non si genera nervosismo, si evitano incidenti e tutto scorre più fluidamente.

Mi sono chiesto: ma come è possibile che il 90% delle persone si comporti in questo modo senza tentare di sopraffarsi uno con l'altro? Com'è possibile che tutto questo continui?

La risposta l'ho trovata in una ulteriore curiosità, dalla quale proviene il titolo del post.
Dopo essersi inseriti grazie al fatto che una persona ha deciso di attendere e far spazio, immediatamente, nella maggioranza dei casi, l'auto che si è appena inserita ringrazia accendendo per un attimo le quattro frecce.
Sembra una banalità, ma questo comportamento innesca un meccanismo a catena perché rende le persone orgogliose di aver fatto del bene e chi osserva la scena è indotto a ripeterla.

La cultura del ringraziare e del rispetto qui la si trova molto spesso, come già ho scritto in un precedente post, le persone ringraziano spesso gli altri per quello che ottengono.

Un paese è formato da persone, se le persone non si rispettano il paese entra in crisi. Qui, fortunatamente, non è così e speriamo duri per sempre... io ci metto del mio comportandomi e facendo mia questa cultura.