domenica 8 febbraio 2015

Polonia: tasse e sistema fiscale per i liberi professionisti

Torno a scrivere parlando di un argomento spinoso qual'è quello della tassazione e dei sistemi fiscali.

In Polonia, il sistema fiscale, per quanto concerne la tassazione sui redditi da lavoro, si basa su tre filoni principali:


  • la tassazione sulle imprese
  • la tassazione sui redditi da lavoro dipendente
  • la tassazione dei liberi professionisti / attività imprenditorili intestate a persone fisiche


Qui tratterò solamente la terza, che conosco meglio e che mi compete direttamente.

Al contrario dell'Italia, dove il libero professionista risulta essere quello più bastonato delle tre categorie, in Polonia si ha la scelta di decidere quale regime fiscale adottare con i relativi pro e contro.

Sostanzialmente, il libero professionsta è tenuto a corrispondere due tipologie di imposte


  • ZUS: l'assicurazione pensionistica e sulla salute (quello che in Italia può essere associato all'INPS)
  • PIT: le imposte sul reddito per le persone fisiche

Imposta ZUS (l'INPS italiano):
Questa imposta, al contrario dell'INPS in Italia (dove per i liberi professionisti in gestione separata siamo arrivati al 30,7% dell'imponibile), non è basata sul reddito ma è fissa e viene calcolata ed indicata ad inizio anno direttamente dal ministero delle finanze che effettua un calcolo statistico sui redditi delle imprese nell'intera nazione. Ne viene estratta una media e si applica un coefficiente percentuale per determinarne il valore assoluto in moneta.
L'imposta, per i liberi professionisti / ditte individuali è suddivisa in due parti ed è scontata per i primi 24 mesi di attività:

  • ZUS - ubezpieczenia społeczne (assciurazione per la previdenza sociale) - 167,47 zl (pari a circa 40 euro al cambio attuale)
  • ZUS - ubezpieczenie zdrowotne (assicurazione sanitaria per la persona e la sua famiglia) - 279,41 zl (pari a circa 67 euro al cambio attuale).
Queste quote sono quindi FISSE e non variano in base agli utili del libero professionista.
Trascorsi i 24 mesi di attività, poichè si pensa che l'attività si sia ormai consolidata, le quote ovviamente aumentano portandosi a circa 250-300 euro / mese totali per entrambe.
Chiaramente, trattandosi di assicurazioni, se si vuole si può versare di più.

Imposta sul reddito persone fisiche (l'IRPEF italiano):
Oltre alle assicurazioni, vi è ovviamente la tassazione sul reddito per le persone fisiche.
Qui, come dicevo, il libero professionista può scegliere se essere più simile ad un'azienda o più simile ad un dipendente. 
Il fisco lascia infatti liberi di scegliere tra un'aliquota lineare del 19% ed un sistema a doppia aliquota 18%-32%.
Ovviamente la scelta ricade sulla base di considerazioni ed ognuna delle due ha i suoi pro e i suoi contro.

Aliquota progressiva (18/32)
In particolare, il sistema a doppia aliquota prevede che fino ad un reddito imponibile (quindi al netto delle detrazioni fiscali) di circa 85 mila zloty (pari a circa 20.500 euro al cambio) si applica una tassazione del 18%, per la parte eccedente tale limite si applicherà una tassazione del 32%.
La cosa buona è che si possono portare in detrazione coniuge e figli a carico, scaricare alcune spese come, da quel che ho capito, le spese per internet e altre cose simili. Scegliendo questo sistema però, nel caso il coniuge abbia dei redditi, questi faranno cumulo per il calcolo del reddito totale.

Aliquota lineare (19%)
Per il sistema ad aliquota lineare del 19% ovviamente non ci sono cose particolari da dire, se non che non si potranno avere i benefici per il coniuge e figli a carico e non si potranno portare in detrazione le spese che invece sono detraibili nel caso della doppia aliquota. Bisogna anche dire, che nel caso in cui il coniuge percepisca un reddito, questo non farà cumulo con il reddito proveniente da attività sottoposte ad imposizione con aliquota lineare.

Ovviamente, se si prevedono degli imponibili superiori agli 85000 zloty, è chiaro che conviene scegliere l'aliquota lineare.

Altre cose da notare:
- auto per uso aziendale: se si usa l'auto per lavoro, il libero professionista non deve far altro che effettuare una dichiarazione e la sua auto verrà comunque detratta dai costi in 30 o 60 mesi, dipendente dal valore dichiarato come valore di mercato (con detrazioni mensili pari ad 1/30 o a 1/60 del costo di mercato dell'auto). Non vi è bisogno di fare alcun passaggio di proprietà

- carburanti e gestione auto: se l'auto è stata dichiarata per uso lavorativo, tutti i costi di gestione possono essere detratti (qui i benzinai emettono regolare fattura fiscale, non esiste il libretto con i timbri ed il registro dei chilometri)

- altri costi: è detraibile qualsiasi costo sostenuto per lo svolgimento dell'attività lavorativa, purché sia dimostrabile la relazione con l'attività stessa

Conclusioni
Qualche informazione sono riuscito a fornirla, spero possa essere di aiuto a qualcuno.
Non vi nego che rimango stupito quando qui colleghi ed amici si lamentano della tassazione. Rimango ancor più stupito quando vedo che qui le cose funzionano molto bene.